Cavallo bianco

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Aligi Sassu, giovane futurista entrò nel movimento con un onda di entusiasmo e riconoscimenti dai più stimati personaggi dello stesso periodo storico come Filippo Tomaso Marinetti, che lo invitò a partecipare alla Biennale di Venezia nel 1928. Collaborò con Munari e Carlo Carrà recensì la sua prima personale. Il suo capolavoro I martiri di Piazzale Loreto, fu acquistato dall’importante storico e critico dell’arte Giulio Carlo Argan che introdusse l’opera nella Galleria Nazione d’Arte Moderna e Contemporanea. Fortemente antifascista e vicino ai partigiani spagnoli, il pittore milanese trovò non pochi intralci nel suo percorso, ma ciò non tolse che il suo forte desiderio di rivendicare la libertà d’espressione artistica lo portò a studiare artisti come Delacroix, Picasso e Diego Rivera.

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